Venerdì 17 ottobre 2025 presso la sala della Casa del Popolo di Torre – Pordenone, si è tenuta una conferenza organizzata dalla locale chiesa evangelica battista che con questo evento ha inteso dare testimonianza e voce ad un tema, quello del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori braccianti prevalentemente stranieri, che ci riguarda molto più da vicino di quanto pensiamo.
L'evento è stato promosso e fortemente voluto a seguito dell'adesione da parte della chiesa al progetto ETIKA-arance solidali che ad inizio anno ha visto la comunità e simpatizzanti partecipi di acquisto dei prodotti dalla cooperativa SosRosarno, con cui si contribuisce a sostenere le attività di Mediterranean Hope nella Piana di Gioia Tauro per la tutela dei diritti dei lavoratori braccianti, fra cui iniziativa di particolare importanza l'Ostello Dambe-So, pensato per essere una casa ecosolidale e accogliente dei lavoratori stagionali.
La serata è iniziata con una breve introduzione del relatore, Peppe Pugliese responsabile della Cooperativa SOS Rosarno, un’Associazione di Promozione Sociale che unisce piccoli contadini, pastori, braccianti immigrati, attivisti, artigiani e operatori del turismo responsabile. A seguire la proiezione del docufilm "The Pickers" (braccianti), di toccante verità che ha dato volto e voce ad alcuni dei milioni di lavoratori migranti nell'agricoltura di tutta Europa. La proiezione ha posto lo sguardo sulla quotidianità dei braccianti di tutta Europa (Italia, Grecia, Spagna, Portogallo), alle prese con lavori faticosi e sottopagati, senza alcuna tutela giuridica, e "accomodati" in baracche di fortuna prive di ogni minimo servizio. Il sistema aberrante non risparmia neanche i piccoli produttori, vessati dai prezzi imposti dalla catena di distribuzione che a mala pena coprono i costi vivi di produzione.
Alla proiezione è seguita una animata e sentita esposizione da parte di Pugliese di fatti di vita vissuti nel mondo agricolo e di denuncia di una catena distributiva che ha proprio come base lo sfruttamento a vari livelli. Temi questi, racconta, portati anche all'attenzione delle istituzioni a livello nazionale, ma con scarso riscontro. Pugliese ha ribadito la necessità di un consumo responsabile, che remuneri adeguatamente la produzione agricola e i suoi lavoratori.
La cooperativa SosRosarno, racconta, nasce infatti dall'intuizione di produrre e fornire al consumatore finale attraverso i GAS (gruppi di acquisto solidale) i prodotti della terra, a prezzi sicuramente superiori, ma che includano salari dignitosi che consentano ai lavoratori di pagare per un alloggio altrettanto dignitoso e garantiscano ai produttori (diverse cooperative locali) un prezzo remunerativo. Siamo dunque tutti coinvolti in qualità di consumatori finali quando acquistiamo i prodotti al supermercato, siamo sollecitati a porci alcune domande e a fare delle scelte consapevoli.
E la serata voleva proprio focalizzare l'attenzione sulla responsabilità individuale rispetto a questi temi. C'è stata una bella partecipazione da parte della cittadinanza, presenti una sessantina di persone dell'associazionismo, del mondo ecumenico e anche istituzionale.
Da parte nostra, come chiesa non possiamo che essere soddisfatti per lo sforzo organizzativo messo in atto, che ha prodotto i suoi frutti, ponendo anche all'attenzione della cittadinanza la chiesa come luogo di proposizione e sollecitazione di dibattiti su temi etici e sociali. In qualità di credenti vogliamo essere testimoni attenti e pronti a far emergere e contrastare ogni ingiustizia sociale, in coerenza con gli insegnamenti cristiani. L'evento si è concluso a tarda serata, ma con la manifesta soddisfazione dei presenti.
(Silvia Casonato)